La penetrazione della mafia nell’economia tramite l’impiego delle nuove tecnologie: giuristi ed economisti a confronto (area 5)

La penetrazione della mafia nell’economia tramite l’impiego delle nuove tecnologie: giuristi ed economisti a confronto (area 5)

aula 2, Economia – Via Silvio D’Amico 77

Tavola rotonda

Referente: Francesco Longobucco

Relazioni della DIA confermano come la mafia in tempi recenti svolga meno azioni cruente, che possono provocare allarme sociale, incrementando invece il business su mercati legali, sfruttando: Cripto-assets (es.: Bitcoin) Non Fungibile Tokens (NFT)

Attività proposta: Incontro con giuristi ed economisti sull’impatto che la mafia, tramite le nuove tecnologie, produce sui modelli di mercato legali. Il fenomeno verrà esaminato sotto il profilo della violazione delle normative esistenti (non ancora adeguate) e dell’esigenza di una regolamentazione delle tecnologie atta a ridurre le infiltrazioni mafiose.

Una nuova mafia, che utilizza sempre più i social e le criptovalute, meno la violenza. Secondo la Dia le consorterie criminali sono interessate “alle più moderne tecnologie e in particolare a tutti gli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro, testimoniato dal ricorso a pagamenti effettuati concriptovalutequali i Bitcoin e più recentemente i Monero, che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario”. La relazione (semestrale DIA) cita, come “nuove minacce in tema di riciclaggio” anche le procedure degli Nft, “non fungible token”, “allorquando potrebbero essere volte a nascondere la provenienza illecita dei capitali utilizzati per le transazioni”. Tali pratiche –evidenzia la Dia –si svolgono “in un ambito non ancora normato e per il quale non sono previsti obblighi puntuali in capo ai suoi attori (operatori/utenza)” e “potrebbero agevolmente costituire una nuova ed appetibile opportunità”.

Nella relazione della DIA si sottolinea anche come la mafia degli ultimi anni utilizzi meno la violenza e si concentri invece più sul business. “Da un lato meno azioni cruente e comportamenti in grado di provocare allarme sociale, dall’altro la tendenza dei sodalizi mafiosi a una progressiva occupazione del mercato legale” si legge nel documento. Prendendo spunto da tali comunicazioni, l’attività seminariale proposta dal Dipartimento di Economia, aperta a studenti e studentesse, dottorandi e dottorande, ha ad oggetto, da un lato, con economisti afferenti al Dipartimento, un approfondimento sull’impatto che la mafia, tramite le nuove tecnologie, produce sui modelli di mercato legali.

Dall’altro lato, con i giuristi afferenti al Dipartimento, l’analisi del fenomeno sotto il profilo della violazione delle normative esistenti (non ancora adeguate allo stato) e dell’esigenza di costruire modelli di regolamentazione delle tecnologie atti a tenere a bada l’infiltrazione mafiosa sul mercato. L’evento sarà aperto anche alle studentesse e agli studenti frequentanti il CDL in Economia e Big Data