Legalità e nuove tecnologie digitali

Legalità e nuove tecnologie digitali

legalità e nuove tecnologie digitali

Dipartimenti: Economia, Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica, Matematica e Fisica. 

Docenti di riferimento: Patrizio Campisi (Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica), Francesco Longobucco (Economia), Roberto Maieli (Matematica e Fisica).

Negli ultimi decenni, con la crescente digitalizzazione e connessione della società civile e della realtà produttiva, la cybersicurezza ha assunto una valenza strategica sia a livello nazionale che internazionale. Nel nostro Paese è stata conseguentemente creata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che si pone svariati obiettivi tra i quali a) controllo dei dati conservati, elaborati e trasmessi attraverso tecnologie digitali per incentivare la fruibilità da parte dei cittadini dei servizi digitali, b) prevedere, prevenire e mitigare il più possibile eventuali attività malevoli, c) contrastare il processo di disinformazione volto a manipolare l’informazione nelle sue varie rappresentazioni digitali (testo, immagini, video) e mediata attraverso gli strumenti social ormai universalmente diffusi, d) lotta al furto dell’identità digitale del cittadino anche nella sua accezione biometrica.

Il contrasto alle iniziative malevoli di singoli o di gruppi organizzati, relative alla sicurezza ma anche all’economia sommersa legata a social network, ai Non Fungible Tokens e le criptovalute, come rimarcato da un recente Rapporto della D.I.A., è cruciale per garantire nell’immediato la sicurezza per la nostra comunità ed in prospettiva lo sviluppo economico dello Stato. Ciò impone, in ottica economica, di valutare l’impatto che la mafia, tramite le nuove tecnologie, produce sui modelli di mercato legali e, in prospettiva regolatoria, di costruire modelli di regolamentazione delle tecnologie atti a tenere a bada l’infiltrazione mafiosa sul mercato. Sempre legato all’ambito tecnologico il campo del Machine Learning e dell’intelligenza artificiale possono stimolare nuovi strumenti utili per garantire la legalità.

In particolare, il tema degli Open Data, gioca un duplice ruolo chiave rispetto al tema della Legalità perché sebbene da un lato contribuisca a garantire la legalità e la lotta alla mafie (open data è spesso sinonimo di trasparenza) dall’altro pone però questioni importanti legate alla riservatezza e protezione della sfera privata del cittadino (spesso trattato dalle applicazioni digitali come semplice data entry). 

Nello specifico, nel ciclo di seminari verranno trattati i seguenti argomenti: cybersicurezza; rischi per gli utenti digitali nell’ambito della sicurezza informatica; rischi per la sicurezza informatica nella pubblica amministrazione; impatto delle mafie sui modelli di mercato legali; regolamentazione delle tecnologie per evitare l’infiltrazione mafiosa sul mercato; open data con le loro applicazioni (gli algoritmi di Machine Learning e Artificial Intelligence) sono strumenti per garantire la legalità; problemi legati alla sfera della privacy e della riservatezza dei cittadini in materia di dati personali (stato di salute, orientamento politico, religioso, sessuale). 

Attività formative

1 CFU: 1 incontro

Modalità di verifica

Quesiti a risposta multipla

Numero minimo partecipanti: 10

aula 2, Economia – Via Silvio D’Amico 77 Tavola rotonda Referente: Francesco Longobucco Relazioni della DIA confermano come la mafia in tempi recenti svolga meno azioni cruente, che possono provocare allarme sociale, incrementando invece il business su mercati legali, sfruttando: Cripto-assets (es.: Bitcoin) Non Fungibile Tokens (NFT) Attività proposta Incontro con giuristi ed economisti sull’impatto che la mafia, tramite le nuove tecnologie, produce sui modelli di mercato legali. Il fenomeno verrà esaminato sotto il profilo della violazione delle normative esistenti (non ancora adeguate) e dell’esigenza di una regolamentazione delle tecnologie atta a ridurre le infiltrazioni mafiose. Una nuova mafia, che utilizza sempre più i social e le criptovalute, meno la violenza. Secondo la Dia le consorterie criminali sono interessate “alle più moderne tecnologie e in particolare a tutti gli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro, testimoniato dal ricorso a pagamenti effettuati concriptovalutequali i Bitcoin e più recentemente i Monero, che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario”. La relazione (semestrale DIA) cita, come “nuove minacce in tema di riciclaggio” anche le procedure degli Nft, “non fungible token”, “allorquando potrebbero essere volte a nascondere la provenienza illecita dei capitali utilizzati per le transazioni”. Tali pratiche –evidenzia la Dia –si svolgono “in un ambito non ancora normato e per il quale non sono previsti obblighi puntuali in capo ai suoi attori (operatori/utenza)” e “potrebbero agevolmente costituire una nuova ed appetibile opportunità”. Nella relazione della DIA si sottolinea anche come la mafia degli ultimi anni utilizzi meno la violenza e si concentri invece più sul business. “Da un lato meno azioni cruente e comportamenti in grado di provocare allarme sociale, dall’altro la tendenza dei sodalizi mafiosi a una progressiva occupazione del mercato legale” si legge nel documento. Prendendo spunto da tali comunicazioni, l’attività seminariale proposta dal Dipartimento di Economia, aperta a studenti e studentesse, dottorandi e dottorande, ha ad oggetto, da un lato, con economisti afferenti al Dipartimento, un approfondimento sull’impatto che la mafia, tramite le nuove tecnologie, produce sui modelli di mercato legali. Dall’altro lato, con i giuristi afferenti al Dipartimento, l’analisi del fenomeno sotto il profilo della violazione delle normative esistenti (non ancora adeguate allo stato) e dell’esigenza di costruire modelli di regolamentazione delle tecnologie atti a tenere a bada l’infiltrazione mafiosa sul mercato. L’evento sarà aperto anche alle studentesse e agli studenti frequentanti il CDL in Economia e Big Data
aula N22, Via della Vasca Navale 109, Dip. Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica Seminario del dott. Alessandro Alessandroni, Consulente nel campo della sicurezza informatica, già Coordinatore del Centro competenza Biometria del CNIPA (attuale AGID). L’uso della tecnologia biometrica per l’identificazione sicura di persone è in forte espansione grazie alla diffusione di dispositivi personali quali tablet e smartphone. I sistemi di riconoscimento biometrico sono inoltre da tempo impiegati per contrastare azioni criminali, specie se integrati in sistemi di sorveglianza. D’altra parte, il riconoscimento biometrico pone seri problemi di sicurezza e privacy, e i dati che vengono utilizzati possono essere oggetto di furto ed uso fraudolento da parte di organizzazioni criminali. Attività proposta Incontro di introduzione alle tecnologie biometriche e di educazione al loro uso ‘’sicuro’’. Saranno esaminati sia aspetti tecnologici ed applicativi, sia aspetti normativi associati alla gestione della privacy. Verrà trattato il tema degli attacchi ai sistemi biometrici per mostrarne i limiti e le relative contromisure.
aula M3 (Polo Nuovo Aule, Piano Terra, Dip.to Matematica e Fisica) Tavola rotonda Moderatore Roberto Maieli. Partecipano Marco Pedicini e Vincenzo Bonifaci del DMF-Roma Tre, e membri del Dipartimento Informatica della Banca d’Italia) L’Intelligenza Artificiale consente lo sviluppo di soluzioni innovative per contrastare diverse attività illecite. Crimini finanziari: le mafie hanno interesse ad occultare flussi di denaro illeciti tra gli enormi volumi di transazioni gestiti dalle banche. L’intelligenza artificiale può individuare situazioni anomale che sarebbero molto difficili (o dispendiose) da scoprire con metodi tradizionali basati su esperienza e indicazioni delle Autorità; Social network: sfruttati da criminalità comune e organizzata per esibizioni di potere, reclutamento di membri, e predisposizione di azioni delittuose. L’analisi dei dati pubblicati sui social network può rivelare informazioni utili alle indagini. Attività proposta Incontro sull’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale nella lotta alle mafie, con interventi individuali ed una tavola rotonda partecipata da esperti del Dipartimento di Informatica della Banca di Italia, della Polizia Postale, delle Fiamme Gialle, e del CNR.